Ho conosciuto Drigo nel 2019, dopo un concerto dei Negrita a Castiglioncello (LI). Ci siamo incrociati nello stesso locale e con uno slancio di creatività mi sono finta cameriera, servendo al suo tavolo un vassoio colmo di caffè e liquori. Ho rovesciato tutto su svariate camicie dei membri della band (non mi smentisco mai) ma la figuraccia è servita per far nascere una bella amicizia.
“Visto che CHIARAMENTE non fai la cameriera, che fai nella vita?” – “Faccio la tipografa”. – “Ah”.

Così ho scoperto l’altra faccia della chitarra dei Negrita. Drigo, anima Rock ’n’ Roll sul palco, è un artista talentuoso anche con carta, pennarelli, inchiostri. In tour con la chitarra, ma anche con uno sketchbook che riempie di segni spontanei e immediati, riuscendo a catturare l’essenza di ciò che lo circonda.

Così, dopo un po’ di tempo, abbiamo deciso di unire le nostre arti in un unico progetto, mettendo insieme musica, disegni, pittura e caratteri mobili. È un’idea che ha preso forma giorno dopo giorno. Drigo Limited 2021 infatti è un progetto che esplora il mondo dell’arte a 360 gradi: l’ispirazione, i pennelli e i colori – tutto.
La musica che incontra un mestiere antico, la tipografia – con i suoi passaggi lenti, così lontani dai ritmi frenetici del quotidiano.

E chi fa dell’arte il proprio mestiere, sa che le lancette dell’orologio contano il giusto. Per questo spesso perdiamo la cognizione del tempo.

Le rende concrete, tangibili, sonore. Sì, perché le idee suonano.
Suonano tra i moschettoni del grembiule di un’artigiana, tra le dita di un musicista, tra i barattoli di inchiostro, tra i pennelli e le tempere. Suona forte in tutto ciò che riusciamo a cogliere quando si impara ad ascoltare con gli occhi e ad osservare con le dita delle mani.

Sapresti riconoscere la lettera che avete tra le mani senza guardarla? E per ottenere un certo colore, come si fa? Si mixa, come con la musica, finché non si raggiunge il risultato che vogliamo.
Fuori dagli schemi. Questo è il sound che ci piace, è rock!

Il progetto si estende anche a una cartellina (anche se ci piace chiamarla album per ovvi motivi) che contiene due opere stampate in serigrafia e un poster stampato con caratteri mobili e tirabozze tipografico. “Il Rock and Roll non si fa con tè e pasticcini”. Come dargli torto?

Così, una volta “protetta la forma”, la si poteva spostare più facilmente dal piano di composizione a quello di stampa o nel mobile porta forme. Spesso si conservavano le forme per non dover ricomporre nuovamente il testo in caso di ristampa.

Questa forma per me ha un significato speciale, perché oltre a tenere uniti tutti i caratteri (Landi, Fonderie Nebiolo – 1931), racconta in poche righe un progetto che mi sta particolarmente a cuore.

Un’edizione limitata di soli 40 esemplari interamente stampati a mano, numerati, firmati e timbrati.
Con le mani nell’inchiostro. “Il Rock and Roll non si fa con tè e pasticcini”. Come dargli torto?

Carrello