Avete mai avuto difficoltà nell’afferrare quello che si muove intorno a voi? Io sì, per molto tempo.
Ma a oggi so bene che non siamo macchine perfette e benché ci sforziamo di tenere tutto sotto controllo, ci sono sempre delle cose che sfuggono al calcolo delle probabilità.
Una sera mi sono imbattuta in una bella intervista a Paolo Giordano in cui si parlava proprio di questo: in pratica, la Scienza, fondamentale nella nostra vita, perde di valore in assenza di un sistema di riferimento umanistico.
Ok, quindi? Ecco, in parole povere significa che i dati da soli non riescono a contenere tutta la verità. Questi hanno necessariamente bisogno di essere contestualizzati all’interno di una cornice di senso.
E nella testa ecco che mi sono sentita canticchiare “Te ne sei accorto sì, che tutto questo rischio calcolato, toglie il sapore pure al cioccolato?”. È una canzone di Brunori Sas che si chiama “La Verità”.
La Verità è la cosa più difficile da capire, molto più del dato. Serve uno sforzo maggiore per afferrarla. Serve “restare sulle cose”.
Ecco che “eureka!” decido di imbarcarmi in un’avventura tipografica: voglio trasformare questa canzone in un poster. DEVO, trasformare questa canzone in un poster.
Ho il via libera alla stampa da parte di Picicca (la casa discografica) e dallo stesso Brunori (lo sapevi che per riprodurre brani, testi, ecc… serve l’autorizzazione da parte dell’autore? Si chiama Diritto D’Autore e non è una cosa da sottovalutare). Super, si parte!
Lavorare con i cantautori per me è un sogno che si avvera.
E per me è un grande onore. Si tratta di una canzone (e ora un poster!) che è, di base, una narrazione collettiva sul confine tra ciò che siamo e ciò che non abbiamo il coraggio di essere e che mette a nudo le nostre fragilità e la nostra paura del cambiamento.
“Te ne sei accorto, sì? Che parti per scalare le montagne e poi ti fermi al primo ristorante, e non ci pensi più…”
I colori di questo progetto speciale sono ispirati dalla grafica dell’album (che, sì me li sono riprodotti da sola: una prova di coraggio e dedizione – devo dire).
La Verità, però, è che questo rosa mi piace da matti!
Quanto al carattere, invece, ho scelto uno splendido “Egiziano” per stampare questo poster. Si chiamano Egiziani tutti quei caratteri che hanno terminazioni squadrate. Questo disegno particolare conferisce maggiore visibilità alle lettere. Il primo esemplare fu disegnato da Vincent Figgins, nel 1815.
Ho deciso che “La Verità” si leggerà cantando, scorrendo tra una riga e l’altra, soffermandosi su ogni singola parola e su ogni singolo colore.
Abbiamo bisogno di tempo per comprendere la nostra vera natura. E per farlo, abbiamo bisogno di rallentare. Un concetto in perfetta linea con la natura di questo progetto.
I colori Ruggine e Nero sono stati i primi due a finire sotto torchio. Il formato, ormai lo avrete capito, è il mio adorato 50×70 cm.
Insomma, per riepilogare.
Il formato del poster è 50×70 cm. Il carattere di legno utilizzato è un egiziano antico di inizio Novecento. La carta è una splendida Favini Burano Grigio 250 gr.